Dr. FRANCESCO
CHIARLONE
Protesi d'anca
L’intervento di artroprotesi d’anca consiste nella sostituzione chirurgica della cavità acetabolare del bacino e del femore prossimale (testa e collo) con protesi realizzate in leghe metalliche, materiali plastici e/o ceramiche.
Sulla base del Registro Italiano Artroprotesi (RIAP), si stima che in Italia si effettuino più di 70.000 interventi di sostituzione primaria dell’anca.
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Le principali indicazioni all’intervento di sostituzione protesica dell’anca sono:
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Artrosi primaria
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Artrosi secondaria / post-traumatica
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Necrosi asettica testa femore
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Malattia di Perthes
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Artrite settica anca
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Frattura mediale femore
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Tumori ossei
Si tratta di un intervento chirurgico ortopedico realizzato con sempre maggior frequenza in soggetti relativamente giovani, infatti l’età media è scesa dai 65 ai 50 anni.
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La via d’accesso chirurgica che tendenzialmente prediligo è la via anteriore con accesso mini-invasivo.
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Nei soggetti sovrappeso o in presenza di displasia ossea, pratico routinariamente un accesso postero-laterale.
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Gli obbiettivi della sostituzione protesica sono quindi di ottenere una nuova articolazione stabile e sana, con buona capacità di movimento, non dolorosa, che garantisca al paziente il miglioramento della qualità della vita.
L’intervento di artroprotesi consente un veloce recupero funzionale con ripresa dell’attività deambulatoria, sotto visione fisioterapica, già dal primo giorno post-operatorio.
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La riabilitazione fisiochinesiterapica, dopo l’intervento di artroprotesi, ha come obiettivi, in funzione dell’età e delle comorbidità del paziente, il recupero della forza muscolare, dell’articolarità, della coordinazione e dello schema del cammino, tanto più difficili da ottenere quanto più la situazione dell’arto era compromessa prima dell’intervento.